“Sguardi”, quando l’unità di apprendimento si fa arte

Arici e Bornatrici: così la scuola ha dato forma alla mostra

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Emozioni e trucco rivivono in un’insolita mostra “umana” frutto della creatività degli studenti della 2EM della sede di Darfo.

Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente, assolutamente niente, sostituisce lo sguardo dell’essere umano”. Quanta verità nelle parole dello scrittore Paulo Coelho. Emozioni, ma anche sensualità, mistero, fascino… eleganza: lo sguardo “dice” ed esprime quello che le parole non sempre sono in grado di trasmettere. Fin dalla notte dei tempi l’uomo è rimasto soggiogato da questo potere dello sguardo, tanto che non c’è pittore, cantante o scrittore che non si sia cimentato almeno una volta con questo importante elemento del corpo e i suoi infiniti linguaggi.

Nasce da queste premesse l’Unità di apprendimento “Sguardi – il volto è un’opera d’arte”, che sta coinvolgendo i ragazzi della classe seconda del corso di Estetista e delle Lavorazioni artistiche dei Metalli dello Zanardelli di Darfo. Ne parliamo con i tutor Paolo Bornatici e Valerio Arici, i professori ideatori del progetto.

Come ha preso forma questa singolare Unità di apprendimento?

Già lo scorso anno – spiega Arici – le estetiste e, congiuntamente, gli operatori dei Metalli hanno avuto l’opportunità di confrontarsi e lavorare parallelamente sul tema della mano, quale aspetto comune più evidente caratterizzante i rispettivi profili professionali, cioè il loro essere espressione di attività prevalentemente manuali. I ragazzi hanno mostrato da subito interesse e curiosità, mettendosi in gioco ognuno secondo le proprie capacità. E l’estro creativo non si è fatto attendere… Allora ci siamo detti: perché non indagare un altro elemento del nostro corpo che possa far dialogare due corsi di studio tanto diversi per contenuti e finalità? Da qui l’idea di puntare sullo sguardo”.

Su che cosa avete incentrato il progetto?

Sguardo ed emozioni – precisa il collega Bornatici -. Su questo binomio, in particolare, abbiamo voluto incentrare questa nuova Unità di apprendimento, invitando gli studenti a giocare letteralmente con il proprio sguardo che è, in quanto tale, qualcosa di unico e irripetibile. La scelta di inserire a completamento del titolo lo slogan “Il volto è un’opera d’arte” è nata proprio dalla volontà di far loro comprendere il valore dell’espressività umana attraverso lo sguardo e le emozioni che esso è in grado di suscitare”.

Come ha preso forma?

Dopo aver approfondito vari aspetti legati alla morfologia e ai vari simbolismi del volto umano – prosegue Bornatici – ai ragazzi abbiamo chiesto in un primo momento di immortalare con il telefonino le espressioni del loro viso, di volta in volta associate a una determinata emozione: dalla paura alla rabbia, dalla nostalgia al disgusto, passando per la noia e l’amore romantico. E’ stato questo il primo step di alcuni degli allievi della classe 2EM coinvolti nel progetto. Un lungo e articolato percorso di ricerca che ha inoltre consentito di reinterpretare in chiave umana gli stati d’animo espressi dalle “faccine” delle emoticon e di affrontare aspetti legati all’immagine e al mondo della fotografia, grazie anche alla presenza di un ospite d’eccezione: il fotografo camuno Graziano Filippini, che ha dispensato ai ragazzi utili nozioni sull’uso della luce e sulla ritrattistica fotografica in generale”.

Concretamente, a conclusione di questa Unità di apprendimento, qual è il capolavoro che dovranno realizzare gli studenti?

Alle allieve estetiste è stata richiesta l’ideazione e la realizzazione di un trucco-viso su una modella scelta all’interno o all’esterno della scuola, quale personale interpretazione dell’emozione assegnata. I ragazzi del corso delle Lavorazioni artistiche dei Metalli, invece, hanno prodotto nella fucina di Bienno delle cornici in metallo, una per ogni modella coinvolta” precisano i tutor.

Trucco e opere in metallo… sembrerebbe una scelta azzardata

Ogni sguardo – precisa Bornatici – è una forma di bellezza, esattamente come lo è un’opera pittorica. Per mostrare questo strumento comunicativo in tutta la sua carica espressiva lo abbiamo dunque inteso come se fosse esso stesso un quadro. E un quadro, per essere valorizzato al meglio, necessita di una cornice. Per questa ragione, quale momento conclusivo di questa Unità di apprendimento abbiamo pensato di allestire una vera e propria mostra… umana che si intitola per l’appunto “Sguardi” e che vedrà le modelle truccate posare fisicamente all’interno delle cornici in ferro, tra suggestive installazioni luminose e pannelli a tema”.

Dove e quando si svolgerà questa originale “mostra umana”?

Sarà un’estemporanea di trucco – conclude Arici – Una sorta di tableau-vivant collettivo e pertanto si potrà visitare solo nella giornata di giovedì 4 aprile, dalle ore 13 alle 14 negli spazi del complesso “Ex Consolata” adiacente alla nostra scuola, a Darfo, Vi aspettiamo!