Da Desenzano, obiettivo “Progetto Leonardo”

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Sviluppare idee nuove che soddisfino le esigenze di un mercato che cambia, con la consapevolezza dei rischi e delle potenzialità dell’imprenditorialità del futuro. E’ stato questo l’obiettivo di “Progetto Leonardo”, un incontro informativo e formativo sul progetto svoltosi a dicembre, nato dalla collaborazione tra il Comune di Desenzano e la sede bresciana Confartigianato, cui hanno partecipato le classi terze del settore benessere del CFP di Desenzano. L’iniziativa, il cui nome si lega alle attività nate nel 2019 in occasione del cinquecentenario dalla morte di Leonardo da Vinci, ha avuto l’obiettivo di supportare gruppi di lavoro eterogenei nello sviluppo di idee imprenditoriali innovative. L’incontro ha visto la partecipazione dell’assessore allo sviluppo economico della Regione Lombardia, Alessandro Mattinzoli, e dell’assessore con delega per le politiche sociali e le politiche educative del Comune di Desenzano, Annalisa Colombo, nonché di alcuni rappresentanti degli organi di Confartigianato provinciale e di Talent Garden di Brescia. Dai saluti istituzionali sino al dibattito finale, i ragazzi sono stati coinvolti nella riflessione sull’importanza di una sinergia tra diverse competenze e di una seria educazione all’imprenditorialità, nell’ottica di entrare nel mondo del lavoro consapevoli dell’importanza di individuare i bisogni inespressi del cliente, collaborare con figure diverse per costruire progetti sostenibili, acquisire la capacità di fallire e ripartire da nuove idee concrete. In preparazione all’incontro, le alunne della classe terza estetica hanno dato vita a una simulazione di start-up, in cui mettere in campo concretezza, capacità nella ricerca di mercato e di problem solving, con la professoressa Francesca Ferrari, docente di contabilità.

Professoressa, concretamente quali suggerimenti sono stati dati ai ragazzi presenti all’incontro?

“E’ stato sottolineato quanto sia importante spingere i ragazzi a far gruppo, per far emergere progetti economicamente sostenibili. Alcune delle indicazioni fornite sono state, ad esempio, cercare amici/collaboratori con competenze diverse, chi tecnico, chi commerciale, chi creativo. Fondamentale, poi, non smettere di guardarsi intorno, cercando di leggere tra le domande delle persone bisogni reali cui dare risposte attraverso progetti concreti. Di questi tempi può anche essere l’app vincente, che manca”.

Si è parlato di gruppi di lavoro eterogenei? Formati da quali figure?

“Nel futuro ci si aspetta che le nuove attività siano formate da gruppi di lavoro completi, in grado di pensare un progetto, pianificarlo, progettarlo, realizzarlo, analizzandone anche la fattibilità economica. Ecco perché servono competenze diverse: ragazzi di scuole diverse, che studiano materie di indirizzo di diverse, sono in grado si sviluppare competenze diverse da mettere in campo”.

Perché è così importante educare i ragazzi all’imprenditorialità? 

“Le nuove generazioni, nella maggior parte dei casi, desiderano entrare presto nel mondo del lavoro, una volta finita la scuola. E’ importante rendere i ragazzi consapevoli che il mondo del lavoro oggi è dinamico e premia molto l’idea, la voglia di mettersi in gioco e di rischiare. Ma soprattutto richiede la capacità di lavorare in team, per sviluppare idee nuove e capaci di rispondere alle esigenze della clientela”.

E le ragazze? Come si sono preparate le ragazze all’incontro? Lo abbiamo chiesto a una di loro, Alice Maggio.

“Nelle ore di contabilità ci è stato assegnato un lavoro di gruppo molto interessante e costruttivo. Il compito di ogni team era quantificare gli investimenti necessari per l’apertura di una nuova attività, nel nostro caso un centro estetico. Per ogni negozio, si cono state assegnate delle specifiche caratteristiche da seguire, come metratura, ristrutturazione, costo di affitto o di acquisto del locale. Rispettando ciò ci siamo messe al lavoro per cercare i prezzi di tutto il necessario per arredare e rendere funzionale la nostra nuova attività. Abbiam inserito il costo di lettini, poltrone, arredi vari, ma anche quello di pavimentazione, subentro di acqua, luce e gas, spese notarili. Durante questo progetto siamo andate incontro ad alcune difficoltà, riguardanti principalmente la suddivisione della metratura e la scelta della forma giuridica d’impresa più adatta. Grazie a questo lavoro di gruppo ora siamo in grado di comprendere la difficoltà e i costi effettivi che potremmo riscontrare in caso volessimo aprire una nostra attività in un prossimo futuro”.