Le “Idee per la testa” di Rita

Intervista alla titolare del salone di acconciatura a Colombare di Sirmione

0
2018

Quando si entra nel salone “Idee per la testa” di Sirmione, ci si chiede se per caso si è sbagliato indirizzo: di primo acchito, infatti, sembra più un intimo salotto, con tanto di camino e divanetti. Quando poi la titolare Rita Colombo ti accoglie, ci si rende conto di non aver sbagliato, ma di essere in un negozio diverso, con un approccio tutto speciale e amorevole tanto alla professione quanto verso la clientela.

Rita, quando hai aperto la tua attività?

“Lavoro in questo settore da quando avevo 15 anni. Già sapevo che avrei voluto svolgere una professione a contatto con la gente. Poi, nell’1986, all’età di 21 anni, si è presentata l’occasione di aprire una mia attività”.

Come hai scelto il nome “Idee per la testa”?

“Mi venne suggerito dall’amica pittrice Fernanda Palvarini, e devo dire che è proprio calzante per il mio salone: da 20 anni infatti, accompagno al lavoro di acconciatrice la passione per il ‘counselling’. Non mi occupo così solamente della cura estetica, ma anche del benessere dell’animo”.

Qual è la caratteristica più particolare del tuo salone?

“Mi piace pensare che da me, più che il classico gossip, le persone trovino un momento per conoscere meglio loro stesse, si sentano ben accolte quanto stimolate a porsi le giuste domande, considerare un altro punto di vista. Tutto questo in aggiunta al vedersi più belle, volersi più bene. Insomma: essere più felici”.

Quali sono le più grandi soddisfazioni che trai dalla tua professione?

“La cosa più bella è quando, alla fine d’un servizio, la cliente se ne esce con la frase: ‘Era proprio così che li volevo!’. Non seguiamo la moda, ma i desideri delle clienti. Tutto ciò richiede certo studio ma soprattutto capacità d’ascolto”.

Hai incontrato delle difficoltà nell’intraprendere questa attività?

“Per mia natura, la difficoltà è semplicemente un’opportunità per imparare qualcosa, un limite da superare. Se si svolge il lavoro che si ama, poi, l’entusiasmo porta a superare tutto”.

Qual è il tuo target di clientela e cosa ti chiedono più di frequente?

“Sono convinta ogni persona attiri caratteri affini: le mie clienti sono non a caso donne forti, con personalità spiccate, mediamente dai 30 in su. Le più, persone meravigliose e affezionate, chiedono su tutto d’essere capite e ascoltate”.

Pensi sia utile accogliere stagisti?

“Personalmente è una cosa che amo molto: trovo stimolante educare i ragazzi, nel senso più originario del termine (‘ex ducere’, cioè ‘tirare fuori’). Dovrebbe qualcosa sentito da tutti gli adulti, una sorta di mission nei confronti dei più giovani. Avere intorno ragazzi che hanno la tua stessa passione e aiutarli a scoprire e sviluppare i propri talenti è davvero meraviglioso, porta una ventata di novità in negozio”.

Come trovi i giovani d’oggi rispetto alle passate generazioni?

“Nel mio salone ho avuto il piacere d’ospitare ragazzi molto diversi tra loro. Forse, generalizzando molto, i giovani stranieri si dimostrano più maturi e rispettosi verso l’adulto, probabilmente perché la loro cultura insegna ancora quanto questo rappresenti un valore”. 

Che consigli daresti a futuri acconciatori?

“Farei capire loro che si apprestano a svolgere uno dei lavori più belli al mondo: creare con le proprie mani qualcosa di bello, al contempo interagendo con altri esseri umani. In più è una professione che ogni giorno insegna qualcosa, sa sviluppare doti e capacità personali. Richiederà tanto di voi, certo, ma se terrete duro saprà ripagarvi totalmente”.

Quali sono le doti che, secondo te, è essenziale possedere in questo settore?

“A mio parere serve innanzitutto amore per gli altri, con i quali ci troviamo ad interagisce ‘intimamente’. E’ bene possedere un grande senso di responsabilità dell’immagine, profonda capacità d’ascolto e tanta pazienza. Servono infine buon senso artistico, estetico, costante voglia d’imparare e capacità mettersi in gioco”.