Il team working a Darfo passa per il pongo e modella autocoscienza

La pasta modellabile più diffusa tra le mani dei più piccoli ha trovato inaspettatamente impiego in alcune ore di personalizzazione

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Vivere un’esperienza di gruppo per conoscere meglio se stessi nel rapporto con i propri compagni, facendo uso del… pongo.

Potrà sembrare un azzardo, ma è quanto sta concretamente prendendo forma – è proprio il caso di dirlo – nelle aule del Cfp Zanardelli di Darfo Boario Terme, dove in via sperimentale è stata recentemente proposta un’insolita attività di team working, che per adesso ha coinvolto le alunne del triennio del corso di Estetica. La pasta modellabile più diffusa tra le mani dei più piccoli ha trovato inaspettatamente impiego in alcune ore di personalizzazione (ore riconosciute ai tutor per monitorare l’andamento del percorso didattico della classe, anche in termini di crescita personale in un contesto di gruppo), suscitando dapprima non poche perplessità nelle ragazze. La domanda è sorta spontanea: “Profe, ma cosa ci facciamo col pongo?”

Una volta intuiti finalità e contenuti dell’iniziativa la speciale lezione è entrata nel vivo attorno a un unico grande banco allestito per l’occasione: a ogni allieva, a cui era stato precedentemente consegnato un cilindretto di pongo colorato, è stato chiesto di creare una piccola scultura che rispecchiasse la propria personalità e il proprio io, motivando le ragioni della scelta del manufatto. Successivamente, dopo aver indagato sul delicato rapporto tra l’io e l’altro, per ogni partecipante la sfida è consistita nell’interpretare tale relazione cedendo un pezzo di sé alla compagna posta sulla sinistra e accogliendo un pezzo di pongo da quella di destra. Alle ragazze è stato chiesto infine di realizzare un’unica opera artistica in rappresentanza del gruppo-classe, dando forma al concetto del noi, in tutte le sue sfumature e contraddizioni.

Morbido, colorato, divertente: il pongo utilizzato con queste modalità si è rivelato un ottimo strumento per far affiorare fragilità personali, criticità legate alle dinamiche di gruppo, ma anche punti di incontro. Questo format, proprio in virtù di questo elemento di team building, ha consentito alle studentesse di conoscersi meglio trascorrendo del tempo insieme. L’iniziativa di Darfo, che vuole essere un invito a “ripensare con le manile relazioni tra i compagni di classe, sembra destinata a consolidarsi nel tempo. Pongo permettendo…