Lavorare per un mese a Praga: la doppia intervista

Giulia e Elisa raccontano a #ZanaNews la loro esperienza di stage

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Avere la possibilità di frequentare uno stage all’estero è una delle tante opportunità che offre da qualche anno a questa parte il CFP Zanardelli, per completare e arricchire la preparazione dei propri alunni. Diverse le mete in Europa disponibili ad accogliere gli studenti. E se in passato sono stati il Regno Unito e la Spagna ad aprire le porte ai ragazzi, quest’anno è stata la volta della magica Praga. Due le studentesse della sede di Desenzano ad avere questo privilegio, Giulia ed Elisa, entrambe frequentanti il quarto anno. Che tipo di esperienza è stata, ce lo hanno raccontato proprio loro, in questa intervista doppia.

Allora ragazze, come è andato lo stage a Praga?

G: “Benissimo, fin da subito: io sono stata collocata in un’accademia per parrucchieri dove ho potuto conoscere ragazzi e ragazze della mia età e incrementare le mie conoscenze. I cechi in particolare sono molto attenti e ‘fissati’ con i raccolti!”

E: “Io sono stata accolta in un’accademia di trucco (la mia grande passione) dove svolgono make-up per attori nel campo del teatro.  Lì abbiamo approfondito il trucco di scena, da quello horror a quello vintage e da geisha. Abbiamo anche visitato uno studio televisivo, assistendo alle fasi di preparazione prima dell’uscita in scena”.

L’esperienza è stata come ti aspettavi?

G: “L’esperienza è davvero passata in fretta: mi aspettavo sarebbe stata più pesante, invece credo di essere cresciuta tanto ed essere diventata anche più indipendente, soprattutto nei trasporti e nell’interazione. Inizialmente per me non è stato semplice comunicare, anche perché la lingua ceca è totalmente diversa dall’italiano, ma con buona volontà sono riuscita a farmi capire e comprendere gli altri. Ho persino migliorato il mio inglese. In generale la gente è sempre stata gentile e gli alunni molto disponibili e…pazienti!”

E: “Per me è stata un’esperienza utilissima per rendermi conto di quanto possano essere diversi i modi di lavorare nel settore estetico. I cechi sono forse più lenti di noi italiani, ma attentissimi ai dettagli”.

Hai incontrato difficoltà?

G: “Difficoltà vere e proprie no. Siamo sempre state seguite dalla scuola e dai tutor, attentissimi a farci vivere l’esperienza più formativa possibile”.

E: “No, nessuna. Per qualunque cosa, sapevamo che non eravamo mai lasciate sole, né sul posto né a distanza, dall’Italia”.

Come hai trovato il modo di lavorare nel settore estetico della capitale ceca? Più avanti o più indietro rispetto all’Italia?

G: “Beh, dal punto di vista tecnico, per esempio le pieghe, noi italiani abbiamo un modo di lavorare diverso, forse più moderno e veloce. Ma dal punto di vista dei dettagli, i cechi sono imbattibili”.

E: “Abituata a lavorare nei centri estetici italiani, inizialmente sono rimasta spiazzata da come lavorano i cechi, a mio parere meno all’avanguardia rispetto a noi. Ma l’esperienza di uno stage all’estero vale comunque la pena di essere vissuta anche per tutto il resto…”

 In cosa sono diversi i cechi dagli italiani?

G: “Noi italiani siamo sicuramente più curati dal punto di vista dell’abbigliamento. I praghesi, al contrario, tengono tantissimo alla pulizia della loro città… qualcosa cosa che, purtroppo, qua in Italia spesso non avviene”.

E: “I praghesi sono indipendenti, accoglienti e socievoli, anche se a volte un pochino bruschi, da ‘bravi Nord europei'”.

Cosa porti a casa da questa esperienza?

G: “Sicuramente porto a casa Praga: mi resterà per sempre nel cuore questa bellissima città. Inoltre ricorderò con affetto anche tutti i ragazzi conosciuti e con cui abbiamo legato molto. E naturalmente riscopro più sicurezza in me stessa: ovunque andrò sarò più indipendente e con meno timore di non saper comunicare”. 

E: “Questa esperienza mi ha regalato grandi amicizie innanzitutto. E poi una bella opportunità di crescita professionale”.

A chi consiglieresti di partire?

G: “Consiglierei a chiunque abbia la possibilità di partire di farlo, perché è un’esperienza che nessuno ti potrà mai togliere e la porterai sempre con te. E anche se stare via da casa un mese può sembrare pauroso è davvero da fare, e poi il tempo vola! Un saluto in ceco: AHOJ!!” 

E: “Lo consiglio vivamente a chi ha la curiosità di conoscere il mondo e il desiderio d’incrementare la propria esperienza professionale”.