“Fridays for Future”: parola agli studenti

Che "clima tira in fatto di Clima" al Cfp?

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Scioglimento delle calotte polari, stagioni climaticamente inusuali, effetto gas serra e inclinazione dell’asse terrestre: tra egoscientismo, allarmismo, verità indotte e probabilmente non dette, il clima la fa da padrone sui media. Era ora dirà qualcuno, e forse non sbaglia.

E poi c’è lei, la Greta Thunberg delle manifestazioni di piazza e delle occhiatacce. Osannata se non ostentata, boicottata ma anche (e in certi casi per fortuna) ascoltata. L’importante è che se ne parli? probabile. Un dato, quello certo e incontestabile, comunque, tocca le ben 180 cittadine italiane che hanno preso posizione di recente sul tema dell’inquinamento. Un trend che vorrebbe con i venerdì “proTerra” e la scesa in campo degli studenti sensibilizzare circa un tema che dovrebbe davvero e sempre più riguardare tutti. Ma cosa ne pensano davvero loro? Gli studenti? L’abbiamo chiesto ai ragazzi della 2° indirizzo Elettricista. Ecco cosa ci hanno risposto:

 

Perché il movimento per l’ambiente è partito dagli studenti?

Federico: Probabilmente è una questione culturale: in alcuni luoghi la sensibilità ambientale è molto sviluppata e fin da giovani ci si occupa della salute del luogo in cui si vive”.

Osseynou: “Perché gli studenti raccolgono un’eredità che viene dal passato e la trasformano in prospettiva di come vorrebbero vedere il loro futuro”.

Egli: “Per difendere la Terra come unico bene che sentono di avere”.

Michele: “Perché sono informati su quanto sta accadendo al pianeta e vogliono intervenire per non vederlo peggiorare”.

Cheikhou, Loris, Emanuele, Fabio, Gabriele: “Perché si sentono parte integrante di un processo che ha sviluppi e conseguenze future”.

Mattia: “Perché gli adulti hanno già fatto la loro vita e le loro battaglie, è giusto che tocchi a noi”.

Cristian, Cassan: “Perché gli adulti non ci hanno pensato, mentre alcuni giovani sì”.

 

Hai mai partecipato a eventi o progetti di volontariato per la difesa dell’ambiente? 

Michele: “Purtroppo non ho mai partecipato ma mi piacerebbe avere maggiori informazioni sui progetti attivi”.

Egli, Mattia: “Non ho mai partecipato perché non ci credo molto, sembra che dal giorno dopo tutto torni come prima”.

Loris, Ali: “Finora mai, forse in futuro”.

Gabriele: “Quando ero alle elementari mi ero offerto di partecipare ad un gruppo che settimanalmente puliva il cortile della scuola. Da allora ogni giorno raccolgo eventuali cartacce che trovo in giro. Non è proprio un progetto di volontariato ma si fa quello che si può”.

Federico: Non ho mai partecipato attivamente, ma in una fiera ho visto uno stand che descriveva progetti di ripopolamento di alcune specie minacciate dalla caccia e il mantenimento dell’ecosistema”.

 

Quali azioni quotidiane, secondo voi, dovremmo attuare per migliorare la salute del nostro pianeta?

Egli: “Ridurre al minimo i consumi come l’elettricità, fare la raccolta differenziata”.

Michele, Mattia: “Potenziare le infrastrutture dedicate a pedoni e biciclette, orientare i nostri acquisti su prodotti e servizi a basso impatto ambientale”.

Cheikhou: “Piantare più alberi, ridurre il consumo di carne”.

Mattia: “Essere più risparmiatori e riutilizzare anche oggetti vecchi”.

Loris, Emanuele, Cristian: “Ciascuno dovrebbe fare un piccolo sforzo, sarebbe già molto utilizzare sempre gli appositi cestini anziché buttare le cose dove capita”.

Fabio: “Non usare più la plastica, preferire materiali alternativi”.

Federico, Osseynou: “Fumare meno, creare più opportunità di sviluppo legate alla valorizzazione del territorio, consumare meno prodotti confezionati e puntare ad un’alimentazione più naturale”.

Ali: “Moderare la quantità di detersivi e sceglierne di più ecologici”.

Aldin, Ali: “Quando si sta fuori casa si può usare una bottiglia termica anziché quelle di plastica”.

 

Quali innovazioni tecnologiche potrebbero aiutare il nostro pianeta?

Federico: Compattare il pattume e spedirlo nello spazio”.

Osseynou, Mattia: “Potenziare l’impiego di fonti energetiche rinnovabili nei nuovi prodotti immessi sul mercato e nelle tecniche di produzione, nei trasporti, nell’industria e nell’edilizia”.

Michele: “Sperimentare nuove forme di smaltimento delle sostanze tossiche o nocive, estendere l’utilizzo di depuratori per aria e acqua”.

 

Più in generale, quali comportamenti dovrebbero modificare gli adulti per dare un buon esempio agli adolescenti?

Mattia: “Essere più responsabili e riflessivi sulle conseguenze dei piccoli gesti quotidiani. In particolare, chi ha incarichi di governo dovrebbe concentrarsi maggiormente sull’interesse dei cittadini e promuovere politiche ambientali a tutela della salute collettiva”.

Michele: “Essere meno aggressivi, non usare violenza sulle donne, impegnarsi per uscire dalle dipendenze come il fumo e il gioco”.

Gabriele: “Partecipare più attivamente a mantenere puliti i luoghi che frequentano e aderire ad iniziative di volontariato”.

Ali, Aldin: “Accendere lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico, fare più attività fisica all’aperto”.

Andrea: “Vedere reportage e servizi d’inchiesta per sapere davvero cosa accade nel mondo e sul territorio”.

Federico: Alcuni si sentono superiori come se il punto di vista di chi è più giovane fosse meno importante. Non dovrebbero pensare solo alla loro generazione ma anche a cosa lasciano a chi arriva dopo. Spesso criticano i giovani che fumano perché fa male alla salute, però a volte fumano anche loro, solo che non si fanno vedere”.

Osseynou: In alcuni casi pensano di saper già fare tutto, ma su certi aspetti potrebbero imparare dalle nuove generazioni che hanno abilità diverse”.