Gli alunni di Chiari si raccontano: le “aspettative” (seconda parte)

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Riprendiamo la nostra carrellata di emozioni e attese dei ragazzi:

“Al Cfp mi aspetto di apprendere le corrette operazioni tecniche, fare debita esperienza dei macchinari che troveremo in futuro sui luoghi di lavoro. Ho preferito questa scuola alle altre soprattutto per questo, ma anche perché spero sia un po’ meno impegnativa. Ho scelto il settore meccanico perché fornisce le basi di questo tipo di attività e credo apra più facilmente le porte sul al mondo del lavoro. L’accoglienza non è stata superficiale o distaccata: i docenti e, in genere, tutto il personale è molto vicino ai ragazzi, attento e disponibile in ogni situazione. Con i compagni non mi sono trovato subito bene, ma adesso con un piccolo gruppo di loro siamo ben affiatati. A differenza delle scuole medie lo studio sembra più pesante, specialmente  i compiti, ma stare a casa il sabato è un bel sollievo e alleggerisce molto la settimana. Certo, ora ho più responsabilità e in generale è cresciuto l’impegno  che devo metterci. Finora tutto mi ha fatto una buona impressione spero non peggiori col passare del tempo”. A.

“In quest’anno scolastico mi aspetto di essere promosso e spero di fare amicizie. Mi sono iscritto al mio indirizzo perché allo studio preferisco abbinare esperienze pratiche, ‘maneggiare’ strumenti. Rispetto alle scuole medie sono riuscito da subito a farmi degli amici e i miei compagni sono bravi ragazzi, anche se non mancano le chiacchiere. Mi trovo bene e non mi sposterei mai in un’altra scuola. Alle medie era diverso. Non so perché, ma continuavo a stare male. Qui no, con professori i rapporti sono ottimi, però non bisogna farli arrabbiare!” S.

“L’anno scorso frequentavo la prima superiore in un altro istituto, ma non mi sentivo a mio agio e ho quindi deciso di cambiare scuola. Ho scelto il Cfp perché mi amo lavorare con i computer e me l’hanno consigliata alcuni amici ed un cugino. Qui mi sento molto bene rispetto alla precedente esperienza scolastica. Sia i compagni che i professori sono molto gentili. Certo, il primo giorno ero un po’ nervosa, ma in seguito ho conosciuto compagni rispettosi e simpatici. Fino ad ora è andato tutto bene e credo continuerà così. Mi aspetto anche buoni risultati. Credo avrò le competenze per esercitare un bel lavoro”. A.

 Sono arrivato direttamente dalla scuola secondaria di primo grado e, dopo una lunga ricerca, ho scelto questa scuola. Mi aspetto di arrivare alla fine dei 3 anni e magari frequentare anche il quarto. L’accoglienza è stata da subito buona: davano indicazioni molto chiare su dove andare e cosa fare. In definitiva mi sto trovando bene, e spero sarà così anche in futuro”. F.

“L’iscrizione me l’hanno consigliata i professori delle medie e i miei genitori. Anch’io, tuttavia, mi sono detto d’accordo. L’accoglienza è stata molto positiva. Rispetto agli anni scorsi, infatti,  venire a scuola mi piace. Spero che questa sensazione positiva continui”. S.

“Sono stato bocciato in un altro istituto per la mancanza di studio. Qui ho trovato da subito  differenze sia nelle persone che nell’edificio scolastico. in sé Le mie aspettative sono: prendere la qualifica e trovare un lavoro. I primi giorni di scuola non mi sono ambientato immediatamente,  me lo aspettavo, ora invece mi trovo bene tanto con i compagni che con professori e personale addetto alla scuola”. R.

“Sono stato bocciato due volte in un altro istituto prima di giungere al Cfp. In questa scuola si fa molta pratica ed è una cosa che mi piace molto. Fin da inizio anno mi sono sentito a mio agio: tutti mi hanno accolto a braccia aperte. terminati gli studi vorrei poter riuscire a trovare un buon lavoro”. V.

“Mi sono iscritta qui perché ho deciso di ricominciare da capo il mio percorso e, questa volta, studiare con serietà. Il primo giorno non mi è piaciuto più di tanto perché cambiare compagni è stato brutto, ma già dopo una settimana le cose andavano meglio. E’ stata un’amica che frequenta il Cfp a consigliarmelo e convincermi ad iscrivermici. Rispetto alla scuola precedente non ci sono molte differenze, solo un po’ con lo studio: adesso mi sto applicando e credo di farcela”. A.

“Le mie aspettative sono di trovare lavoro. In questa scuola mi sono sentito subito a mio agio, anche perché conoscevo già tanta gente. Fisicamente la trovo una scuola pesante perché devo svegliarmi presto tutte le mattine per raggiungere la sede che frequento”. E.

“Provengo da una scuola secondaria di secondo grado di Brescia. Questa mi è stata consigliata da amici che già la frequentavano. Mi aspetto di trovarmi bene e riuscire a superare almeno i 3 anni raggiungendo la qualifica. Il primo giorno c’è stata un po’ di confusione, ma il resto della settimana, tutto sommato, ho sperimentato una bella accoglienza. Alle volte, certo, mi sono sentita un po’ disorientata (nella vecchia scuola conoscevo sia i professori che i compagni), e mi devo ancora un po’ ambientare ma, sono sicura, mi troverò bene”. E

“Mi aspetto d’imparare un mestiere e questa scuola è la più adatta. L’accoglienza iniziale è stata molto piacevole e confortante. I professori sono molto educati. La differenza più grande dalle scuole medie è che lì, in classe, si erano creati gruppetti che escludevano altri compagni. Pensavo sinceramente sarebbe successo anche qui, ma non è stato così. E’ una delle cose che mi fa più piacere”. X.

“Questa scuola mi preparerà a trovare un lavoro onesto. Ho scelto l’indirizzo meccanico, settore mi ha sempre interessato, e vorrei diventare un ottimo lavoratore, particolarmente sicuro, che ha saputo superare incertezze e timori”. J.

“Cercherò d’impegnarmi e comportarmi adeguatamente, in questo modo potrò imparare bene un mestiere e riuscirò a trovare un lavoro ben pagato. Tanti ragazzi dicono che l’hanno scelta perché è una scuola facile, in cui si fa poco, invece è molto impegnativa. Sono stato ben accolto e credo in questo ambiente maturerò ,perché ho conosciuto nuove persone, e i professori non sono come quelli delle medie. Qui sono cattivi. Cioè non è che sono cattivi, ma pretendono. E fanno così perché vogliono il nostro bene e desiderano aiutarci”. F.

“Io mi sono iscritto al Cfp perché penso mi faciliti l’ingresso nel mondo del lavoro. In confronto ad altre scuole, questa mi farà crescere anche e soprattutto come persona: perché per lavorare serve principalmente l’educazione e il senso della ragione. L’accoglienza è stata normale come in tutte le altre scuole. Hanno fatto, insomma… le solite domande. Rispetto alle medie manca il pomeriggio, il che è una cosa bellissima, inoltre qui alle superiori c’è molta più serietà e responsabilità”. L.

Appuntamento alle prossime riflessioni degli studenti, che ci saranno offerte da chi, del Cfp, ha ormai maturato qualche esperienza in più…